L’aspetto rotondeggiante e compatto dei capolini e l’assenza di spine nelle bratte sono le caratteristiche principali del carciofo di Paestum Igp, chiamato anche “Tondo di Paestum”, appartenente alla famiglia del tipo “romanesco”. Un’altra sua caratteristica peculiare è la precocità di maturazione, è infatti pronto per la raccolta già a febbraio (e fino a maggio). Si presenta di colore verde, con sfumature violetto-rosacee e il ricettacolo carnoso e particolarmente gustoso, tenero e delicato.
La coltivazione di carciofi viene segnalata fin dal tempo dei Borboni. Nel 1811 l’ufficio statistico ne segnalava la coltivazione a Eboli e Capaccio Paestum. Le prime si devono a degli agricoltori napoletani che li piantarono nelle zone adiacenti ai templi. Tuttavia, la vera e propria diffusione del carciofo nella Piana del Sele risale al periodo della bonifica dei terreni, tra il 1929 e il 1930.
Sono molteplici le ricette in cui il carciofo è l’ingrediente principale: arrostito o alla giudia o trifolato, come contorno, sott’olio come antipasto, con la pasta e nella lasagna come primo, naturalmente sulla pizza.
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