Progettato come basilica aperta, solo in un secondo momento l’edificio fu trasformato in basilica chiusa. Non è possibile stabilire con precisione la data di edificazione ma si ritiene che risalga ai primi anni del cristianesimo a Paestum. La chiesa, oggi dedicata alla Beata Vergine dell’Annunciazione, è inserita in un contesto di epoca settecentesca: accanto, infatti, il vescovo Antonio Raimondi vi fece edificare il “palatiolum”, come dimora per i vescovi. Fu restaurata nel 1729 per volontà del vescovo Agostino Odoardi: fu costruito un nuovo campanile a vela e la facciata fu nuovamente decorata. Con il restauro del 1968 è stata recuperata la struttura primitiva della chiesa. Per raggiungere l’ingresso bisogna scendere una caratteristica scala di pietra. Situata nel cuore della zona archeologica, è oggi una delle chiese più richieste dalle giovani coppie in procinto di sposarsi.
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